il progetto bio orto
Fagiolini, patate, pomodori, zucchine, insalata!
Questo è il frutto del nostro progetto più importante nato e sviluppatosi durante il 2014 con un gruppo di persone appassionate e/o competenti in materia di coltivazione naturale.
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“Se avessimo un campo ci si potrebbe mettere ad imparare l’arte della terra, alcuni dei nostri ragazzi potrebbero imparare così a lavorarla, potrebbero reinventarsi un lavoro….” Non ricordiamo esattamente chi per primo immaginò la cosa ma ricordiamo bene l’entusiasmo che ci accompagnò nei mesi sucessivi. Tutti ci mettemmo a contattare chi sapevamo aver terra anche incolta, tanti furono i “no”, i “vedremo più avanti”. Poi una domenica mattina uno dei nostri volontari arriva dicendo “ho parlato con Antonio, dice che ha sentito del progetto Retelavoro e che ha un campo, che ce lo presta volentieri, che a lui fa piacere.” Difficile arginare la gioia di quel momento. Abbiamo subito rivolto il progetto “Bio orto” a giovani con formazione agraria o esperienza in ambito agricolo, disoccupati che hanno manifestato interesse per l’agricoltura ed i verde. L’obiettivo che ci siamo prefissi è stato quello di dare a queste persone una formazione di base sul tema dell’agricoltura biologica, della biodiversità e dell’uso delle macchine agricole. Il terreno, già ribattezzato “Campo della Speranza”, è stato benedetto e presentato alla comunità il 10 maggio 2014. Ad oggi se ne occupano quattro persone ed un tutor. Le sementi servite a piantare zucche, fagioli, pomodori e patate sono state donate da vari cittadini di Selvazzano Dentro. I frutti del Bio Orto sono stati proposti ai soci dell’associazione Retelavoro Solidale con notevole apprezzamento da parte di questi ultimi. |